Nel 2019 il calendario delle prove valutative ha previsto appelli mensili alternati
nelle sedi di Milano e di Roma e due ulteriori appelli annuali a Palermo e a Venezia.
Adottato a partire dal 2016, questo calendario ha l’obiettivo, da un lato, di sostenere l’ingresso nel mondo del lavoro degli aspiranti consulenti finanziari e, dall’altro, di favorire le esigenze organizzative e di pianificazione degli intermediari autorizzati, delle società di consulenza finanziaria e degli stessi aspiranti consulenti.
È stato altresì preso in considerazione il bacino di potenziali candidati costituito
dalle due città poste all’estremo sud e nord-est di Italia.
La possibilità di prenotarsi online alla prova valutativa è estesa all’intero anno e
non solo alle sessioni temporalmente più prossime. Le prove hanno avuto inizio a febbraio e sono terminate a dicembre.
La prova valutativa si è articolata in cinque sessioni a cui si è aggiunta una
sessione riservata agli agenti assicurativi iscritti alla lettera A del Registro Unico
degli Intermediari Assicurativi e Riassicurativi (RUI) come previsto dall’art. 150
del Regolamento Intermediari CONSOB, per un totale di 13 appelli a cui hanno
partecipato n. 4.033 candidati a fronte di n. 4.578 domande di iscrizione ricevute (di cui n. 4.573 confermate), con una percentuale di successi pari al 41,0%. Gli aspiranti consulenti finanziari idonei alla professione sono stati complessivamente n. 1.653.
Al netto delle iscrizioni presentate dai soggetti che hanno ripetuto l’esame in più sessioni, le domande pervenute sono state n. 3.265 (n. 2.791 nel 2018) e alle
prove hanno preso parte n. 2.971 candidati (n. 2.452 nel 2018).
Rispetto al 2018 si è quindi registrato un incremento delle iscrizioni alle prove
valutative, pari al 12,4% in più, come ben si desume dal Grafico 5.
Per quanto attiene la percentuale di effettiva partecipazione (rispetto al numero
di domande presentate), questa si assesta all’88,2%, in aumento rispetto al
2018 (pari all’84,8%).
Analizzando l’affluenza alle singole sessioni di prova, la quinta, svoltasi nei mesi
di novembre e dicembre, è stata quella con il maggior numero di partecipanti,
pari a n. 1.160.
La sede di Milano, anche quest’anno, si conferma quella con il maggior
afflusso di aspiranti consulenti, avendo ospitato il 47,7% dei candidati,
pari a n. 1.923, e ottenendo la più alta percentuale di idoneità (il 44,7%, pari
a n. 859).
Il voto medio dei partecipanti alla prova è stato pari a 72,9/100.
Il voto medio degli idonei è stato 86,6/100, non discostandosi dall’andamento
oscillante tra 86/100 e 88/100 riscontrato negli anni precedenti, come si evince
dal grafico che segue. Si ricorda che per il superamento della prova valutativa è
necessario conseguire un punteggio minimo pari a 80/100.
I quesiti utilizzati per le prove sono periodicamente oggetto di accurate indagini
al fine di verificarne la difficoltà empirica. Dalla tabella che segue si evince come i quesiti somministrati siano ben equilibrati con una percentuale di “Risposte errate” che, in funzione dell’argomento, ha mediamente una bassa oscillazione, compresa tra il 24,8% e il 27,7%.
La materia più complessa per i candidati partecipanti alle prove 2019 risulta
essere “Nozioni di matematica finanziaria e di economia del mercato finanziario; pianificazione finanziaria e finanza comportamentale”.
Con riferimento alle prove dedicate agli agenti assicurativi iscritti alla lettera A
del Registro Unico degli Intermediari Assicurativi e Riassicurativi (RUI) previste dal Regolamento Intermediari, sono stati esclusi i contenuti già previsti nella prova di iscrizione al RUI, eliminando dall’esame 6 quesiti relativi alla materia di “Nozioni di diritto previdenziale ed assicurativo”. La prova dedicata risulta composta quindi da 54 quesiti complessivi, rispetto ai 60 della prova unica, estratti da un database di 4.600 domande anziché 5.000.
Le caratteristiche dei candidati alla prova valutativa
Al fine di comporre un quadro completo dei candidati iscritti alle prove
valutative si fornisce il dettaglio sull’età e sul titolo di studio.
L’età media degli iscritti alle prove del 2019 è di 34,7 anni (era 35,7 nel 2018).
Questo dato si accompagna ad un aumento dell’incidenza degli iscritti under
30 contestualmente ad una diminuzione delle altre fasce di età.
registrata a partire dal 2014, dopo che nel quinquennio precedente questi si
attestavano intorno al 40%, raggiungendo nel 2016 il 52%.
Se si analizza la composizione dei candidati per fasce di età e titolo di studio,
si rileva che nel 2019 gli aspiranti compresi nelle fasce tra i 40 e i 65 anni sono
prevalentemente in possesso di diploma di scuola secondaria (54,1%).
La selettività della prova ai fini della professione di consulente finanziario è
dimostrata anche dalla distribuzione della percentuale dei successi ottenuta dai
candidati laureati (pari al 48,7%) rispetto agli aspiranti consulenti in possesso di un diploma di scuola media superiore (pari al 29,1%).
Il 55,7% (n. 921) dei candidati risultati idonei nel 2019 si è iscritto all’albo nella
sezione dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede e di questi il 52,0% (n. 479) ha ottenuto un mandato da parte di un intermediario autorizzato.
Il 2,0% degli idonei (n. 33) si è iscritto alla sezione dei consulenti finanziari
autonomi e di questi il 36,4% (n. 12) opera per conto di una società di consulenza finanziaria mentre il 60,6% (n. 20) opera in proprio. La restante parte (n. 1) opera sia per conto di una società di consulenza finanziaria sia in proprio.
Focalizzando l’attenzione sui neo-consulenti under 30, sono risultati idonei
n. 598 giovani di cui il 61,5% (n. 368) risulta iscritto all’albo nella sezione dei
consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede e di questi il 30,1% (n. 111) ha
sottoscritto un mandato ad operare.
L’1,1% degli idonei under 30 (n. 7) si è iscritto alla sezione dei consulenti finanziari autonomi e di questi il 57,1% (n. 4) opera per conto di una società di consulenza
finanziaria e la restante parte opera in proprio.
Il trend delle iscrizioni all’albo
Con riferimento ai dati dell’albo i risultati del 2019 presentano elementi di
continuità rispetto ai trend del 2018 con l’intensificazione di alcuni andamenti.
Il numero dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede iscritti all’albo
alla fine dell’anno risulta in ulteriore diminuzione.
Rallenta ancora, inoltre, l’attivazione di nuovi mandati.
Rimane invece relativamente stabile la presenza del genere femminile,
con una flessione complessiva rispetto al 2018 più contenuta di quella dei
consulenti finanziari uomini.
Il numero complessivo di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede è
pari a 53.299, il 3,7% in meno rispetto al 2018. La popolazione della sezione
dell’albo si assesta intorno al livello raggiunto nel 2014.
Dal punto di vista qualitativo tale risultato può ritenersi espressione di diversi
fattori.
Da un lato il processo di consolidamento della categoria, già in atto negli anni
precedenti come peraltro l’opera di razionalizzazione portata avanti dagli
intermediari, è proseguito anche nel 2019.
Se poi si analizzano i provvedimenti di cancellazione su domanda dell’interessato adottati nel corso dell’anno (n. 2.883), si rileva che il 38,7% si riferisce a consulenti finanziari inattivi al 31 dicembre 2018 ma con almeno un’esperienza lavorativa precedente; il 24,2% non ha mai avuto un mandato da parte di un intermediario autorizzato; il restante 37,1% dei provvedimenti riguarda consulenti finanziari in attività alla fine del 2018.
Dall’altro lato, il maggiore interesse degli istituti di credito verso il collocamento di prodotti e servizi tramite l’offerta fuori sede osservato negli ultimi anni, fermo restando un approccio distributivo multicanale, appare in ulteriore rallentamento.
In particolare, il fenomeno si è registrato nel settore a partire dal 2013 con un
aumento progressivo dei rapporti aperti dai soggetti abilitati con i consulenti
finanziari dipendenti, che hanno superato i consulenti finanziari agenti. Tale
andamento, dopo i picchi raggiunti nel biennio 2014-2015, ha tuttavia assunto in termini assoluti dimensioni sempre più contenute.
Nel 2019 si rileva una diminuzione dei nuovi mandati attribuiti ad operatori con contratto di lavoro dipendente sia in termini assoluti sia in termini relativi, fino a costituire meno della metà della totalità dei nuovi rapporti aperti dagli intermediari autorizzati. La maggioranza dei nuovi mandati, pari a circa il 56%, si riferisce infatti a consulenti finanziari agenti.
I provvedimenti d’iscrizione all’albo, pari a n. 1.456, sono diminuiti rispetto ai
n. 2.185 deliberati nel 2018, con un saldo negativo finale rispetto alle cancellazioni.
Per quanto riguarda le caratteristiche degli iscritti alla sezione, permane il
tendenziale invecchiamento della popolazione, dal momento che le uscite
dall’albo non sono sufficientemente compensate dall’ingresso di giovani
consulenti finanziari, con un aumento progressivo dell’età media.
Rispetto ai giovani under 30, la percentuale di iscritti nella fascia indicata
è nell’ultimo quinquennio stabilmente sotto il 2%. Al contrario, aumentano i
consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede over 50, che costituiscono circa il 59,1% di tutta la popolazione.
Circa la popolazione femminile, infine, si evidenzia che le donne (n. 11.493)
rappresentano il 21,6%, dimostrando un leggero aumento in termini relativi
rispetto al 2018 quando costituivano il 21,4% (11.822). Nel paragrafo 6.3 si dà
conto, in dettaglio, della popolazione femminile.
I consulenti finanziari autonomi e le società di consulenza finanziaria
L’operatività delle sezioni dell’albo unico relative ai consulenti finanziari autonomi e alle società di consulenza finanziaria è stata avviata il 1° dicembre 2018.
Alla fine dello stesso anno alle nuove sezioni risultavano iscritte rispettivamente
n. 94 persone fisiche e n. 13 persone giuridiche a fronte di 193 domande
pervenute (di cui 166 da parte di consulenti finanziari autonomi e 27 da parte di
società di consulenza finanziaria).
Nel corso del 2019 sono pervenute 148 domande di iscrizione (di cui 134 da
parte di persone fisiche e 14 da parte di persone giuridiche).
Al 31 dicembre 2019 risultano iscritti n. 250 consulenti finanziari autonomi e
n. 36 società di consulenza finanziaria.
In relazione a tali sviluppi, è stata avviata dall’Organismo la raccolta dei dati utili alla creazione ed alimentazione di un archivio storico delle nuove figure professionali dell’albo i cui elementi distintivi potranno andarsi meglio a definire nei prossimi anni.
Fonte: Relazione Annuale 2019 OCF